sabato 11 giugno 2011

My Indian Flat

E dopo quasi un mese, parcheggiato come un vecchia bicicletta nell’appartamento del mio capo, eccomi qua seduto sul “mio divano”. Che bello! I tre weekend precedenti sono serviti per pulire casa da cima a fondo e comprare tutto il necessario: dai piatti allo stendibiancheria, dai cuscini al copridivano, dai cestini per la pattumiera al ferro da stiro.. insomma tutto quello che serve per sopravvivere. Riapro la parentesi sulla pulizia: gli indiani sono persone disponibili, sorridenti e piacevoli da frequentare, ma di certo non spiccano per la loro pulizia


Inoltre pulire per la prima volta una casa che non ti è mai appartenuta è una sensazione strana. Mi sforzo a pulire gli angoli, a lucidare i bordi, a ricoprire le cassettiere, a raschiare a fondo il lavandino, a nascondere dentro un armadio tutte le cose che non mi appartengono, come se avessi bisogno di “cancellare” la presenza altrui e di impossessarmi della casa come se fosse la mia donna.

La giornata di oggi è servita solo per mettere a punto alcune cose, il grosso del lavoro lo avevo già fatto le scorse settimane. Mi piace un sacco vedere come giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, un’ appartamento lontano migliaia di chilometri da casa, che mai avevi visto prima, grazie ad alcuni ritocchi, modifiche e aggiustamenti diventa la “nuova casa” in cui vivere serenamente. Da uno sporco ma bel appartamento indiano, sono lieto di presentarvi la mia accogliente dimora indiana..






L’appartamento ha delle rifiniture davvero pregevoli. Il proprietario è un indiano emigrato in America. Là ha trovato sicuramente fortuna perché si è comprato questo buco e lo ha trasformata con un tocco di classe che è tutto tranne che indiano. Le altre case indiane che ho intravisto fono ad ora, sono sporche, in disordine, ma soprattutto non hanno la nostra competenza e il “nostro” tocco di classe nel costruire e nell’arredare le case.







Come vi dicevo prima, poi ci sono alcune cose che mi porto appresso ormai da tempo. Non sono particolarmente legato a nulla, mi ritengo privo di ogni schiavitù materiale, ma mi piace viziarmi un po’. Alcune cose mi seguono dai tempi in cui vivevo a Varese (2007) altre sono più recenti ma per questo non meno importanti. Ecco in dettaglio cosa mi sono portato dietro..




PC 

Senza il mio PC sarei perso. Mi aiuta giornalmente a sorpassare quei momenti di debolezza che tutti hanno..






Copri Water Inter


Bellissimo regalo dei miei soci di Varese. Questo sta girando tutti i cessi…Varese, Fabriano, Pune….sotto il prossimo !











Giorgia e Giulia

Da un po’ di tempo a questa parte le mie nipotine viaggiano sempre con me. Pur essendo così piccole me le porto volentieri dietro..



Trottolino

Questo è un soprannome che da poco mi è stato dato dalle parti di Matelica. I miei amici di sù mi chiamano Birillo, le donne di giù mi chiamano Trottolino. A voi capire il perché..



Al prossimo post..per capire le prime esplorazioni del territorio indiano !