giovedì 14 luglio 2011

La Nuova Generazione Indiana

Ore 08:05, sono in macchina con il mio autista Mukesh, direzione lavoro. Stamattina ne approfitto per rendervi partecipi delle differenze culturali presenti nei giovani che si riflettono poi su tutto il mondo indiano.
                                                                                                  

E’ difficile parlare della gioventù indiana in modo univoco in quanto ci sono principalmente due realtà; una legata alle vecchie tradizioni e una “moderna”. L’influenza delle famiglie e le esperienze che hanno maturato sono essenziali nel processo di crescita di queste persone. Chi proviene da famiglie povere, che vivono in piccoli villaggi senza aver avuto mai nessun contatto al di fuori dell’India, sono persone che vivono nella tradizione, dal modo di vestire al modo di comportarsi. Per loro la macchina è un lusso e non esistono centri commerciali, vivono quotidianamente di quello che il piccolo villaggio offre: un tetto (molte delle volte fatiscente), spazi aperti per chiacchierare e piccoli bazar dove lavorare. Al mattino si vedono flotte di bambini, vestiti tutti uguali in bianco e blu, che gironzano intorno ai genitori in attesa che un  auto rickshaw (un ape a 3 ruote coperto; mezzo di trasporto più utilizzato dagli indiani insieme alla bici e alle moto) passi e li porti a scuola.


Poi quando parli con Yuri e Puri, due dei miei amici indiani con cui ho stretto di piu’, ti accorgi che c’è tutta un ‘altra realtà. Una realtà fatta di serate in compagnia in ristoranti di un certo livello, ballo latino americano e lavori importanti in aziende di IT. Questi ragazzi, hanno ricevuto un’istruzione importante che gli ha permesso di studiare nelle migliore scuole di Pune o dintorni (Goa per il mio amico Yuri) ma soprattutto di avere una mentalità aperta, molte volte piu’ della nostra.  Fin da piccoli sono stati abituati a parlare 3 lingue: marathi (lingua regionale), indi (lingua nazionale) e inglese. Questa formazione, eredita dagli ex dominatori inglesi, unita ad una certa condizione economica, una spinta familiare, ad internet e alle amicizie di un certo tipo, fa si che questi ragazzi siano estremamente flessibili, dinamici, aperti alle nuove esperienze, pronti ad una nuova vita. 



Mangiano, pensano, si divertono, riflettono, progettano il futuro come noi, solo in modo diverso. Da alcuni racconti, a volte la spinta famigliare non c’è, e allora lo scontro generazionale all’interno dello stesso nucleo familiare diventa davvero un grosso ostacolo. Ma questa è un’altra storia.


La spinta verso il cambiamento e il rinnovamento di questa nuova generazione è quotidianamente visibile in una caotica Pune. Seppure ci siano differenze incolmabili tra ceti diversi e la povertà domina sovrana ovunque, è solo questione di tempo e anche l’India prima o poi arriverà ad essere un paese civilizzato. Non mollate ragazzi.